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PALERMO LIBERTY
Leoni e Gattopardi
da giovedì 9 maggio a domenica 12 maggio 2024
con Giordana Buonamassa Stigliani e Iolanda La Gattuta
Palermo, tra fine Ottocento e primo Novecento, si presenta come un museo floreale a cielo aperto.
La città supera la sua collocazione culturale periferica in Europa in virtù della grande vivacità artistica, di una committenza illuminata e di realtà imprenditoriali d’avanguardia divenendo, con le parole di Sciascia, «una piccola capitale dell’Art Nouveau».
Lo stile nascente si manifesterà soprattutto con la costruzione di nuovi villini privati e residenze di villeggiatura, ma anche attraverso opere di decoro urbano come i chioschetti Ribaudo e Vicari di piazza Verdi o i lampioni di illuminazione pubblica. Non ultimo lo stabilimento balneare di Mondello in perfetto stile Liberty.
Palermo vede con Ernesto Basile il fiorire dello stile floreale più elegante e raffinato a partire dalla Villa Igiea, edificio del 1800 appartenuto ad un ammiraglio inglese e successivamente acquistato da Ignazio Florio che gli diede il nome della figlia. Florio riteneva l’architettura neogotica della Villa troppo severa e non al passo con i tempi, e perciò incaricò Basile nel 1908 di occuparsi della ricostruzione ed Ettore De Maria Bergler delle decorazioni. Il cantiere formò un folto gruppo di architetti, scultori, pittori, raffinati esecutori di arti applicate, che costituirono la “Scuola di Palermo”: lasciarono tracce ancora meravigliose, nascoste oggi nel tessuto della città contemporanea, e che saranno le tappe di questo nostro prezioso itinerario di viaggio.
Racconteremo Palermo nelle sue caleidoscopiche sfaccettature: dal barocco più rutilante, alle eleganze settecentesche, fino all’eclettismo dell’Ottocento, per arrivare finalmente al Liberty. Incontreremo i Florio e il loro leone in via dei Materassai, e i gattopardi nel salone da ballo di Palazzo Gangi che ancora risuona dei passi di un mondo che non c’è più ma che per sempre sarà storia di Sicilia.
Giovedì 9 maggio
Incontro dei partecipanti presso l’aeroporto di Roma Fiumicino alle ore 10.30 e imbarco su volo di linea ITA AZ 1799 per Palermo delle ore 12.50; arrivo a Palermo alle ore 14.00 (si avverte che la compagnia non offre pasti gratuiti a bordo, ma esclusivamente a pagamento; si consiglia, pertanto, di provvedere al pranzo individualmente a Roma Fiumicino).
Incontro a Palermo con la nostra guida locale, la dott.ssa Iolanda La Gattuta, e trasferimento con pullman privato al centro di Palermo.
Venerdì 10 maggio
Colazione in hotel. Nel corso della nostra mattinata ci dedicheremo agli interni del Villino Florio, splendido esempio di architettura Liberty. Fu realizzato dall’architetto Ernesto Basile, il quale decise di dedicarne la costruzione alla moglie Ida, tra il 1899 e il 1902, per volere e committenza della potente famiglia Florio. Ritenuto una delle prime opere architettoniche in stile Liberty d’Italia, viene considerato uno dei capolavori dell’Art Nouveau a livello europeo. Vista l’attitudine cosmopolita e di grande viaggiatore di Vincenzo Florio, Basile decise di ricreare, attraverso i vari elementi dell’edificio, tutte le tappe toccate dal ricco borghese: superfici barocche, capriate tipicamente nordiche, torrette cilindriche che rimandano ai castelli francesi. Ma terminato il periodo di grande agiatezza della famiglia, il villino cadde in disuso fino all’incendio del 1962 che ne danneggiò parte dell’interno. Finalmente, dopo un lungo periodo di restauro, il Villino Florio è oggi fruibile ai visitatori.
A seguire, un’altra architettura eccezionale: Villa Malfitano, estesa su circa 8 ettari, costituita da palazzina e parco. La palazzina fu eretta per la famiglia Whitaker, importanti commercianti inglesi, che fecero la loro fortuna con il “Marsala” e con molte altre attività siciliane, tra cui il settore navale. Edificata tra il 1886 e il 1889, seguì il progetto neorinascimentale dell’architetto Ignazio Greco, in stile neoclassico cinquecentesco, con colonne doriche formanti una loggia.
Al suo interno, i salotti in stile Luigi XV e XVI, una sala da ballo, una per il gioco del biliardo, nonché una collezione di arazzi fiamminghi del XVI secolo, fino a una slitta russa tardo settecentesca, e collezioni di porcellane, ventagli, coralli trapanesi del ‘600 e ‘700, quadri dell’800 siciliano e una rara specchiera veneziana. Oggi la villa appartiene alla Fondazione Whitaker che, sotto il patrocinio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, è stata istituita nel 1975, con lo scopo di incrementare le attività culturali in Sicilia, con particolare riferimento allo studio della civiltà fenicio-punica, e al mantenimento del suo patrimonio storico artistico custodito nell’isola di Mozia e nella Villa Malfitano, vera e propria casa-museo.
Attraverseremo Viale della Libertà, lottizzata all’indomani dell’esposizione nazionale di Palermo del 1891-1892, quando questa zona divenne particolarmente interessante sotto l’aspetto edilizio. Si scelse di edificare qui bellissime ville e palazzi Liberty che trasformarono il polveroso stradone di campagna in un “ boulevard” cittadino. I cosiddetti “villini” diventano allora una forma di prestigio non solo per gli architetti che li progettano ma soprattutto per i committenti che richiedono sempre più costruzioni nel nuovo stile europeo per esaltare il proprio prestigio e l’incalzante modernità. A tale scelta contribuì notevolmente Ignazio Florio, che della nascente modernità fu grande sostenitore.
Raggiungeremo quindi Mondello dove pranzeremo in un autentico monumento Liberty: il ristorante “Alle terrazze” (www.alleterrazze.it). Quando fu realizzato nel 1912, l’Antico Stabilimento Balneare di Mondello, borgo marinaro alle porte di Palermo, divenne sin da subito luogo di ritrovo dell’alta società locale, e non solo. Sulle sue terrazze hanno desinato membri della nobiltà europea dell’epoca, perfino teste coronate, tutti affascinati dalla posizione unica di questa lussuosa struttura che sembra sorgere fuori dalle acque del Golfo di Mondello. Progettata dall’architetto Rudolph Stualker e realizzata dall’impresa cui faceva capo Giovanni Rutelli, padre dello scultore Mario, oggi la costruzione unita alla terraferma da una elegante passerella rimane uno dei pochi stabilimenti balneari in stile Liberty sopravvissuto al tempo.
Nel pomeriggio ci attende, sulla strada di ritorno a Palermo, la Palazzina Cinese. Situata all’interno del Parco della Favorita, fu fatta costruire dal re Ferdinando III di Borbone nel 1799 come sua residenza, in stile orientale, di moda in quel periodo, dall’architetto Venanzio Marvuglia; rappresenta un documento unico di incontro tra il neoclassicismo e il romantico richiamo dell’oriente nella storia dell’architettura palermitana. La visita agli interni, restaurati nella loro spettacolare unicità, ci aiuterà a comprendere come le premesse dell’architettura eclettica saranno basi necessarie per la formazione dell’Art Nouveau.
Cena libera. Pernottamento in hotel.
Sabato 11 maggio
Prima colazione in hotel. A piedi raggiungeremo la Chiesa e il Monastero di Santa Caterina d’Alessandria, per un’incursione nel più alto Barocca siciliano. Appartenente all’ordine Domenicano, il complesso fu edificato tra il 1566 e il 1596. L’interno, ad un’unica navata, presenta un formidabile addobbo decorativo settecentesco; le sue pareti sono coperte, ininterrottamente, da un ricco manto marmoreo policromo. Il presbiterio fu magistralmente ideato da Giacomo Amato e dotato da vari scultori di una decorazione particolarmente fine e sfarzosa; il sontuoso altare maggiore è in pietre dure con tabernacolo in ametista.
Scopriremo poi Palazzo Mirto, che racconta le origini della famiglia Filangeri, risalenti addirittura al periodo normanno. Provenienti da Napoli per sfuggire agli Angioini, assumeranno una importanza notevole per i numerosi feudi, ma anche per le importanti cariche che vestiranno sia in ambito civile che religioso. Nella prima metà del ‘600, Giuseppe Filangeri venne nominato principe di Mirto. L’aspetto odierno del palazzo rispecchia a grandi linee quello voluto intorno al 1793 dal principe Bernardo.
Di notevole interesse sono gli interni, vero e proprio palinsesto storico: la Sala Salvatore Rosa, chiamata così per la presenza di dipinti realizzati dall’artista napoletano; lo stanzino del trucco con una toletta in stile Luigi XV e quello del fumo con le pareti in cuoio bulinato e dipinto; il Salone dei Ricevimenti ed il Salone del Baldacchino, con le pareti interamente ricamate a “pittoresco” con scene della “Gerusalemme Liberata”. Nel 1982 il palazzo fu donato da Maria Concetta Filangeri alla Regione Siciliana, divenendo così sede museale.
Le nostre visite al complesso di Santa Caterina e a Palazzo Mirto ci porteranno nella zona della Argenteria Vecchia dove, in via dei Materassai ha inizio la vicenda ormai romantica della famiglia Florio. In questa strada, infatti, ebbe inizio l’ascesa economica di Paolo prima, e di Ignazio e Vincezo Florio poi, grazie alla gestione di un’aromateria. Paolo Florio e la moglie Giuseppina Saffiotti abitarono presso San Giacomo la Marina e, dopo la morte di Paolo, Giuseppina, il figlio Vincenzo e il cognato Ignazio si trasferirono in una piccola abitazione proprio in via dei Materassai. È qui, tra sommacco e pepe, che nasce la leggenda dei Florio il cui simbolo è il “leo bibens”, il leone febbricitante che beve l’acqua che scorre accanto alle radici degli alberi di china in bella mostra sull’insegna della bottega che fu in via dei Materassai. Perché il carico più prezioso e ricercato era quello del cortice, la polvere della corteccia triturata dell’albero di china, al tempo un potente e diffuso antipiretico che i Florio vendevano, contestati dai farmacisti locali e invidiati per la rapida ascesa e i solidi rapporti con i più abili commercianti inglesi. Inoltre, è sempre nella via dei Materassai che abitarono nello stesso periodo gli inglesi Benjamin Ingham e John Woodhouse che con i Florio daranno una svolta decisiva all’economia isolana.
Pranzo libero.
Nel pomeriggio, una visita eccezionale, probabilmente irripetibile: Palazzo Gangi, oggi tra le 10 residenze private d’epoca più preziose del mondo, costruito nella prima metà del XVIII secolo e terminato intorno al 1780 per il principe Pietro di Valguarnera. Per la vastità dell’impianto architettonico, per la qualità e la ricchezza degli apparati decorativi, nonché per il fatto di essere arrivato alle soglie del XXI secolo praticamente integro, palazzo Valguarnera non solo costituisce un unicum nel panorama siciliano, ma anche un momento altissimo del rococò italiano. Man mano si accede alle sale di questa maestosa residenza di 8.000 metri quadrati, tutto, anche il più piccolo dettaglio, finitura o arredo è completamente originale del periodo in cui è stata costruito, restauri “filologici” compresi. Tra le molte meraviglie, il Salone Giallo, dal nome della seta gialla di Lampasso che ne ricopre le pareti, protagonista della celebre scena del ballo con Claudia Cardinale e Burt Lancaster nel film “Il Gattopardo” Le scene rimangono nella storia cinematografica anche per l’accuratezza maniacale con cui Visconti curò l’allestimento ed i costumi di ogni sequenza, come l’aver utilizzato oltre 10 mila candele per la scena del ballo, o il richiedere il lavaggio quotidiano dei guanti bianchi degli attori.
Cena libera. Pernottamento in hotel.
Domenica 12 maggio
Colazione in hotel e deposito bagagli in hotel. Ci dedicheremo alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna. La formazione delle sue collezioni è legata all’Esposizione Nazionale del 1891-1892, a partire della quale si deve la spinta per la creazione di un museo per l’Arte Moderna dato che la città, nei primi anni del Novecento si apriva all’Europa e rappresentava una delle capitali dell’Art Nouveau. Le sue raccolte, coeve a quelle che, in quegli stessi anni, davano vita alle collezioni museali di Roma, Torino, Trieste, Genova e Firenze, raccontano il gusto di un’epoca e testimoniano le scelte culturali innovative della classe intellettuale cittadina. Le 214 opere esposte (176 dipinti e 38 sculture) disegnano i percorsi che, dalla fondazione della Galleria fino ad oggi, hanno contribuito alla formazione di un nucleo rappresentativo del meglio dell’arte moderna in Italia.
Tra i più grandi capolavori figurano le grandi tele di formato monumentale di Giuseppe Sciuti, i paesaggi di Francesco Lojacono, il naturalismo di Antonio Leto, i rimandi Art Nouveau di Ettore De Maria Bergler, il gusto scintillante e luministico di Giovanni Boldini e la densa stagione del Novecento, testimoniata da autori come Massimo Campigli, Felice Casorati, Mario Sironi, Renato Guttuso, Franz von Stuck, che ci restituiscono le atmosfere e le suggestioni di una moderna capitale europea.
Pranzo libero.
Alle ore 16.00 trasferimento all’aeroporto di Palermo. Partenza con il volo di linea ITA AZ 1794 delle ore 19.00 (si avverte che la compagnia non offre pasti o snack gratuiti a bordo, ma esclusivamente a pagamento); arrivo a Roma Fiumicino alle ore 20.15.
Aeroporto internazionale Leonardo da Vinci Roma Fiumicino
ore 10.30
Le visite, le escursioni , l’itinerario previsti nel programma potrebbero subire delle variazioni
nell’ordine e nei tempi di effettuazione senza comunque cambiarne il contenuto
Responsabili Culturali
Giordana Buonamassa Stigliani e Iolanda La Gattuta
AZ 1799 09MAG FCOPMO 1250 1400
AZ 1794 12MAG PMOFCO 19.00 20.15.
Dato il largo anticipo con cui si provvede alla stesura di questo programma, si avvertono i signori associati partecipanti della possibilità di modificare la successione o il contenuto delle visite guidate proposte.
NORMATIVE PER EVENTUALE RINUNCIA
*Se si rinuncia al viaggio dalla prenotazione sino a 45 giorni prima della partenza si pagherà una penale pari al 30% della quota di partecipazione.
*Se si rinuncia al viaggio dal 44° giorno sino a 15 giorni prima della partenza si pagherà una penale pari al 50% della quota di partecipazione.
*Se si rinuncia al viaggio dal 14° giorno a 7 giorni prima della partenza si pagherà una penale pari al 100% della quota di partecipazione.
(*) I giorni si intendono lavorativi, quindi con esclusione del sabato e dei giorni festivi, inoltre devono essere esclusi il giorno della partenza ed il giorno relativo alla comunicazione dell’annullamento
Quanto sopra a norma della L. 27/12/1977 N° 1084, di ratifica ed esecuzione dalla Convenzione Internazionale relativa al contratto di viaggio (CCV) firmata a Bruxelles il 23/04/1970, nonché del decreto legislativo 111/95 del 17/03/95 di attuazione della direttiva 90/314 CEE
Aderendo al programma, si accettano automaticamente le condizioni generali di vendita di pacchetti turistici FTO federazione turismo organizzato
Le condizioni sono disponibili on line sul sito dell’organizzatore all’indirizzo :
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